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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Come il "Dream Team" ha rovinato il basket americano

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Foto Fox News Piccola riflessione sull'eliminazione degli Stati Uniti dai Mondiali di pallacanestro, ad opera della Germania e pochi giorni dopo la sconfitta con la Lituania. Molti dicono che se gli Stati Uniti avessero schierato Lebron James, Kevin Durant e gli altri «pezzi da novanta», avrebbero vinto e stravinto. Il che è probabile. Ma sfugge il punto. Questo approccio è fallace: presume che contino solo le attuali dinamiche NBA. È una specie di mentalità da «ragazzino fanatico», questi pensano che solo i loro «giocatori celebrità» sappiano giocare a pallacanestro e che siano quasi dei semidei. Non esiste alcuna cultura del gioco, ma solo figurine da mettere su un album. Poteva funzionare nel 1992, quando i giocatori NBA americani erano così al di sopra del resto del mondo da non avere un briciolo di competizione. Ma quella mentalità da «Dream Team» ha rovinato l’approccio allo sport, soprattutto ora che il basket non americano (in particolare, europeo) è cresciuto. Ora l'Am

LA PRIGIONE DENTRO LA STANZA: HIKIKOMORI TRENTINI CERCANO FUTURO

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Gli "hikikomori" - i ragazzi auto-reclusi, dipendenti da videogiochi e social-network - sono una realtà anche in Trentino. L'Associazione AMA ha dato il via ad un percorso di alternanza scuola-lavoro volto a ricostruire l'identità e l'autostima dei ragazzi "persi nella rete". Videogiocare di notte, spia di un disagio Il fenomeno dell'auto-isolamento nella propria casa o nella propria stanza (anche noto come “ sindrome dell’hikikomori ”) rappresenta una problematica crescente tra gli adolescenti in Trentino. Un osservatorio che monitora questo fenomeno è l’Associazione di Auto-mutuo aiuto AMA di Trento : da circa quattro anni l’associazione si occupa dei ragazzi “ritirati” ed ha ricevuto la richiesta d’aiuto di una ventina di famiglie . Insieme all’Istituto di Arti grafiche Artigianelli, a Fondazione Cassa Rurale di Trento e ad un gruppo di esercenti, AMA ha dato il via al percorso “ Fuori dalle mura ” che avvierà dieci studenti ad un percorso di alt

TESTAMENTO BIOLOGICO, UN DIRITTO ANCORA INATTUATO

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Non è facile far valere le proprie scelte sul fine-vita in Trentino. Depositati dal notaio o in Comune, i "biotestamenti" non arrivano a chi di dovere: il personale medico " Testamento biologico " in Trentino: un diritto umano fondamentale rimasto nella sostanza inattuato, ben lontano dall'essere esercitabile quando davvero conta, ovvero nella corsia di un ospedale . È il resoconto amaro emerso dalla nostra conversazione con Claudia Merighi , presidente dell' Associazione Laici trentini per i Diritti civili . «La Provincia autonoma di Trento è stata all' avanguardia rispetto alle altre regioni d'Italia quando nel 2013 ha attuato per prima una delibera che consente ai cittadini di stabilire in anticipo le proprie volontà sul "fine-vita" - spiega Merighi - Ma rallentamenti , burocrazia e mancanza di comunicazione hanno finora prevalso». «Sulle Dat il Trentino era all'avanguardia in Italia, poi si è tutto fermato ed ora aspettiamo Roma

BULLISMO, «DA TROPPE SCUOLE UN MURO DI GOMMA»

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Tra "challenge" pericolose, abusi e violenze, il bullismo è presente nelle scuole del Trentino. «Ma troppo spesso i presidi negano il problema». Parola al presidente dell'Associazione Contro il bullismo-Trentino Vivo, Giuseppe Di Lorenzo «Nei quattro anni di attività della nostra associazione, in Trentino abbiamo ricevuto circa trecento richieste d'aiuto da parte di vittime di bullismo . È un fenomeno che colpisce a ogni età, si va dal furto della merendina, alle percosse fisiche, alle autentiche violenze che richiedono un sostegno psicologico o l'intervento dell' autorità giudiziaria ». Il presidente dell'Associazione Contro il bullismo-Trentino Vivo Giuseppe Di Lorenzo svela amaramente come il Trentino non sia affatto un'isola felice dove il bullismo non esiste, tutt'altro. Ed è preoccupante la diffusione di abusi capaci di segnare per anni le vittime: «Abbiamo ricevuto la richiesta d'aiuto anche da parte di un uomo adulto che, vittima di

"BELENZANI": UNO SPAZIO PER FARE DOMANDE

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 «Ah, la libertà della stampa! che tossico!», scriveva il patriota risorgimentale Ferdinando Petruccelli della Gattina , giornalista prolifico e protagonista dei moti liberali di metà Ottocento. Per un giornalista, la necessità di scrivere è in effetti qualcosa di assimilabile ad un veleno di cui non si può fare a meno. Per questo nasce " Belenzani ": vuole essere uno spazio laico dove raccontare i fatti della città di Trento. Pungolati dai fatti di cronaca, non rinunceremo al gusto di approfondire e di fare domande. La fontana del Bacco in piazza Pasi, realizzata nel 1864 dallo scultore Andrea Malfatti   Ridotti per ora a zero gli sforzi di grafica, su "Belenzani" si bada alla sostanza. Vi troveranno spazio le piccole grandi storie da Trento e dintorni, spaziando dalla cronaca, alla politica, allo sport, allo spettacolo, all'ambiente e alla cultura. Tutto ciò che solletica l'istinto di chi scrive e l'interesse di chi legge.  Non garantisco l